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Google: tutti i nuovi Chromebooks saranno Linux-ready

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Alla Google I/O l’azienda di Mountain View ha annunciato che tutti i nuovi Chromebooks prodotti d’ora in avanti saranno Linux-ready. Wait, what? Andiamo con ordine.

Innanzitutto per chi non lo sapesse ricordo che la Google I/O è una conferenza tenuta annualmente dal 2008 da Google a San Francisco e rivolta agli sviluppatori.

Tutti sapete che i Chromebooks sono una famiglia di portatili che montano Chrome OS, sistema operativo sviluppato interamente da big G e basato su Gentoo. Seguendo la strategia di Microsoft, che ha da poco annunciato il Windows Subsystem for Linux 2.0 (WSL 2.0), anche Google da un anno a questa parte sta favorendo l’adozione di Linux.

Inizialmente ha deciso di portare le Linux apps sui Chromebooks, dopodichè ne ha costantemente migliorato il supporto favorendo il file sharing, il supporto per l’USB e l’integrazione con Android rendendo Chrome OS molto più completo e versatile.

Chrome OS is Linux-ready

linux chromebooks chrome os googleLa bella notizia è che d’ora in avanti tutti i Chromebooks saranno completamente compatibili con la creatura di Torvalds, sia quelli basati su ARM che quelli della famiglia Intel.

“all devices launched this year will be Linux-ready right out of the box”

questo l’annuncio alla Google I/O.

Per avere il pinguino su Chrome OS basterà lanciare Termina VM su un qualsiasi Chromebook. Con un semplice clic si aprirà un container Linux basato su Debian 9.0 Stretch. Perdendo 5 minuti è possibile avere Ubuntu oppure Fedora al posto di Debian. Per un maggior numero di tips and tricks vi rimando alla pagina Reddit sul progetto Crostini: è il posto migliore sul web per quanto riguarda il binomio Linux – Chromebooks.

Vi ricordo che non si tratta di dual-boot. State eseguendo due OS in parallelo, questo significa che potete fare doppio clic su un documento mediante il file manager di Chrome OS e aprirlo con LibreOffice senza lanciare, di fatto, una sessione Linux. Potete effettuare il port forwarding per connettere servizi tra Linux e Chrome OS.

Uno sviluppatore quindi può sviluppare per Chrome OS, Linux e Android su una sola piattaforma. Anche l’utente medio trae un grosso beneficio da questa situazione: ad esempio potrete editare un’immagine con GIMP e scrivere con LibreOffice Writer mentre guardate un’immagine con Pinterest e controllate le e-mail con Gmail.

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