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W3C dice si al DRM in HTML5, è la fine per Adobe Flash e Microsoft Silverlight?

Tim Berners-Lee, presidente di W3C, ha annunciato l’avvio del test dei DRM in HTML5 e arrivano le prime proteste da parte della Electronic Frontier Foundation e Free Software Foundation.

HTML5
Dopo mesi di polemiche e di rinvii, il presidente del W3C Tim Berners-Lee (creatore del World Wide Web) ha annunciato l’avvio dei primi test sul nuovo standard che consentirà di proteggere la riproduzione di contenuti multimediali all’interno di portali in HTML5.
L’introduzione dei DRM in HTML5 potrebbe sancire la fine di Adobe Flash Player e Microsoft Silverlight tecnologie che attualmente richiedono ai browser l’utilizzo di plugin di terze parti per la riproduzione di contenuti multimediali protetti o free. La protesta della Free Software Foundation (FSF)e della Electronic Frontier Foundation (EFF) non è riuscita a bloccare questa decisione che farà sicuramente molto discutere.

Secondo la Electronic Frontier Foundation e Free Software Foundation i DRM in futuro potrebbero essere utilizzati anche per proteggere anche le immagini impedendo all’utente di poter scaricare anche una semplice foto. A lavorare sullo sviluppo dei DRM in HTML5 troviamo impegnate aziende come Google, Microsoft e Netflix che puntando di realizzare delle API standard per poter gestire la riproduzione dei vari contenuti multimediali. Una volta creato lo standard verrà esaminato dalla W3C, solo dopo l’approvazione i vari portali potranno utilizzare il nuovo sistema di protezione contro la riproduzione di contenuti multimediali.

La decisione dell’avvio dei test dei DRM su HTML5 arriva dopo che gli studios cinematografici statunitensi avevano annunciato di voler rimuovere i film dal web (anche da Netflix)  per evitare che utenti malintenzionati potessero crearne copie pronte da essere condivise per il web.
I DRM in HTML5 probabilmente sanciranno la fine di Adobe Flash e Microsoft Silverlight sperando che in futuro qualsiasi contenuto non sia protetto da copyright a partire da una semplice immagine.

via – zdnet