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Red Hat annuncia Fedora 31: impressionanti le performance con zstd

fedora 31

Dopo un po’ di ritardo Red Hat ha annunciato l’arrivo di Fedora 31. Questa nuova release del sistema operativo introduce un mix di migliorie: package aggiornati, decompressione più rapida e performance superiori.

Le opzioni sono molteplici: Fedora Workstation e Fedora Server, ma anche Fedora CoreOS, Fedora IoTFedora Silverblue.

CoreOS, come indica il nome, è un OS specializzato per container ad uso e consumo di OKD 4 che si aggiorna automaticamente. Fedora IoT porta Fedora nel mondo dell’Internet of Things. Silverblue (che fu Atomic Workstation) invece è stato sviluppato con un occhio di riguardo per i flussi di lavoro sviluppati sui container e che utilizza il package manager rpm-ostree per gestire gli aggiornamenti incrementali (atomic).

Fedora 31

Fedora 31 arriva giusto pochi giorni prima del 15° anniversario dalla nascita di Fedora Core 1. La dicitura Core è stata abbandonata dal 2007 in poi con l’arrivo di Fedora 7.

Il desktop è stato ammodernato. Importante e da sottolineare l’addio ai 32 bit, di cui vi avevo già parlato. In linea con quanto deciso dagli sviluppatori delle altre distro però è stato deciso di mantenere alcune librerie a 32-bit per garantire la compatibilità con software come Wine o Steam.

La scelta degli sviluppatori è giustificata dal fatto che la stragrande maggioranza dell’hardware in commercio supporta i 64 bit. Da diverso tempo il supporto è garantito solo grazie al lavoro della community e pertanto c’è poco testing e spesso compaiono delle problematiche.

Problematiche che non vengono risolte per diverso tempo in quanto ritenute a bassa priorità dagli sviluppatori. Questo significa spreco di tempo e risorse, inoltre l’esperienza d’uso non è delle migliori. Gli sviluppatori hanno quindi deciso di darci un taglio: non ci saranno più immagini ISO a 32 bit.

Importante anche l’addio a Python 2 che non verrà più supportato dalla fine del 2019 in avanti.

Per gli utenti desktop grosse migliorie lato Wayland (ad esempio è possibile lanciare Firefox nativamente su Wayland senza usare il backend di XWayland kludge), lato GNOME 3.34 (migliora sopprattutto la Classic Mode), oltre a una miglior integrazione di Qt. Presenti diversi fix per Pipewire, video & audio handler next-gen. A partire da Fedora 33 Pipewire dovrebbe essere il tool di default.

Non manca lo spin con Xfce 4.14, rilasciato lo scorso agosto dopo oltre 3 anni di sviluppo.

zstd fedora 31Interessante l’introduzione di zstd che va a diminuire il tempo di compressione e la gestione dei file RPMs. Zstandard è un algoritmo di compressione dei dati senza perdita di dati sviluppato da Yann Collet su Facebook. Nei test la compressione di un file da 4.7GB ha richiesto 96 secondi con xz e solo 7.7 con il nuovo ztsd.

Diverse le app e packages aggiornati, a bordo troviamo NodeJS 12, Perl 5.30, Golang 1.13 e Python 3. Introdotto il supporto per l’ultima versione del Package Manager (RPM 4.15) mentre è ufficiale l’addio a yum.

Fedora 31 può essere scaricato dal sito ufficiale in tutte le sue varianti.

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