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PRISM Break – per garantire la privacy degli utenti serve Linux

Lo scandalo denominato “Datagate” negli Stati Uniti ha portato moltissime polemiche riguardanti il controverso programma “Prism” dedicato alla sorveglianza elettronica recuperando dati sensibili di milioni di persone di tutto il mondo che navigano in rete sui vari social network come Facebook, Twitter, forum, blog ecc.

PRISM Break
Tutto questo scandalo ha portato gli utenti di tutto il mondo a cercare soluzioni in grado garantire la privacy; tra le soluzioni più “gettonate” troviamo il motore di ricerca DuckDuckGo in quale garantisce di non registrare o meglio ancora tracciare i dati sensibili degli utenti. Per aiutare gli utenti a cercare valide soluzioni per garantire la privacy degli utenti arriva il nuovo ed interessante portale denominato PRISM Break. Prism Break è un nuovo sito internet nato principalmente per informare gli utenti di quali software, servizio web  e sistemi operativi sono in grado di garantire la propria privacy. Secondo il portale PRISM Break, per garantire la privacy sarebbe meglio utilizzare distribuzioni Linux come Debian, Fedora, Tails, Trisquel, *BSD (FreeBSD, OpenBSD, NetBSD, PC-BSD) invece come browser consigliano d’utilizzare GNUzilla IceCat, Mozilla Firefox oppure meglio ancora Tor Browser Bundle.

PRISM Break indica inoltre alcuni plugin per browser come HTTPS Everywhere, Fix Tracking! e Torbutton come motore di ricerca invece è consigliato l’utilizzo di DuckDuckGo, Seeks Project, Startpage e YaCy. Per i DNS è consigliato utilizzare OpenNIC Project o Namecoin, come servizio email Bitmessage e RiseUp per i client email inoltre Mozilla Thunderbird e altri client Linux. Per garantire la propria privacy inoltre PRISM Break consiglia d’utilizzare social network come Diaspora, GNU Social, pump.io, Friendica per le chiamate VOIP applicazioni come Jitsi, Linphone e Mumble per i nostri smartphone invece CyanogenMod oppure Replicant con applicazione open source presenti nello store F-Droid.
Stando a PRISM Break  l’utente che vuole garantire la propria privacy deve utilizzare Linux con applicazioni e servizi web open source, peccato che dall’elenco non sia presente Ubuntu la quale, causa il Lens Shopping attivo di default, non è consigliata. 

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