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Solo il 2% di chi lavora nell’open source lo fa per soldi

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Dice e The Linux Foundation hanno pubblicato il “2016 Open Source Jobs Report“, basato su un sondaggio di Marzo 2016. Le informazioni sono state raccolte da ben 4’500 professionisti di tutti i tipi attivi nel mondo dell’open source e da oltre 400 manager deputati all’assunzione del personale.

Ne è emerso che per coloro che lavorano nel mondo OpenSource i soldi non costituiscono un fattore motivazionale determinante, anzi l’aspetto economico ricopre un importanza pari al 2%.

Come si evince dalla tabella sotto riportata le componenti più importanti sono:

  • Quanto è interessante / motivante il progetto (31%)
  • Lavorare sulle/con le ultime novità tecnologiche (18%)
  • Collaborazione con la community (17%)
  • Maggiori opportunità lavorative (12%)
  • Poter lavorare con i migliori sviluppatori del mondo (12%)
  • Stabilità del lavoro (5%)
  • Altro (3%)
  • Remunerazione (2%)

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Questi dati vanno interpretati. Coloro che hanno preso parte al sondaggio sono sicuramente professionisti ben pagati e che possono permettersi di privilegiare altre cose oltre al vil denaro. Detto cio’ è comunque significativo che i soldi siano all’ultimo posto nella classifica sopra riportata.

Altri dati interessanti che emergono dal sondaggio ci dicono che chi assume il personale e coordina i team di sviluppo cerca con sempre maggior frequenza di assumere professionisti provenienti dal mondo open source (57% nel 2016 vs 44% nel 2015), inoltre:

  • Ben l’87% di chi assume personale (hiring managers) afferma che è difficile trovare i cosiddetti open source talent
  • Il 58% cerca i cosiddetti DevOps talent (DevOps deriva dalla contrazione di “sviluppo” e “operazioni” è una metodologia di sviluppo del software che punta alla comunicazione, collaborazione e integrazione tra sviluppatori e addetti alle operations dell’information technology (IT))

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