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La Russia punta su ARM e Linux, addio a cpu X86 prodotte da Intel o AMD

Il Ministero del Commercio e dell’Industria Russo da deciso che i sistemi governativi saranno basati su processori ARM e Linux  

ARM
Dopo la recente migrazione da Apple iPad a tablet Samsung Galaxy per motivi di sicurezza, il Ministero dell’Industria e Commercio della Federazione Russa ha annunciato di voler utilizzare per i propri sistemi processori ARM prodotti dall’azienda produttrice russa T-Platforms. Verranno quindi sostituiti gli attuali personal computer e server con nuovi sistemi basati su processori della serie “Baikal” tra cui “M e M/S” nuove SoC multi-core da 2 Ghz realizzate con tecnologie a 28 nanometri basate su Cortex A-57 a 64 bit

I processori ARM T-Platforms Baikal verranno introdotti in circa 700.000 personal computer e 300.000 server per un totale di circa 1.300 milioni di dollari che porteranno comunque dei risparmi al governo russo grazie a Linux.
Difatti i nuovi personal computer e server basati su ARM saranno tutti basati su Linux (non è chiara quale distribuzione sia stata scelta) facendo quindi risparmiare al governo molti soldi di licenze varie incluse nei precedenti software proprietari.

La migrazione non sarà comunque immediata, i primi personal computer basati su ARM 64 Bit e Linux approderanno nei primi mesi del 2015, si stima che ci vorranno alcuni anni per terminare il passaggio da X64 a ARM.