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Micron Italia licenzia il 40% dei dipendenti

Vi raccontiamo una storia da far rabbrividire, parliamo di Micron Italia

Micron Italia
Nel 2008 la STMicroelectronics, multinazionale italo-francese, decide di fondere la propria divisione memorie con quella di Intel, dando vita a Numonyx. Nel 2010, dopo soli 2 anni, la Numonyx viene ceduta alla statunitense Micron.
Con il marchio e i clienti passano dall’Italia agli USA tutti i brevetti per memorie NOR, NAND e PCM sviluppati da Italiani.
Con l’acquisizione di Numonyx Micron risana i bilanci dell’anno ed inizia gradualmente a portare via dall’Italia attivita` di ricerca d’eccellenza. Il 2013 e` un anno record per Micron, il valore delle azioni passano da 5$ a 25$ e si pappa pure la giapponese Elpida, diventando definitivamente un gigante delle memorie assieme alle coreane Samsung e SK Hynix.
Sempre nel 2013 Micron cede la fabbrica di Avezzano ad un’azienda tedesca, LFoundry, e “restituisce” a STMicroelectronics la fabbrica di Agrate.

I dipendenti Micron in Italia calano in pochi mesi da oltre 3000 a 1028. Il 21 di gennaio 2014 Micron, la stessa Micron proprietaria dei marchi Crucial (SSD, DIMM) e Lexar (SD) inizia una procedura di mobilita` per ben 419 dei 1028 dipendenti!
Da gennaio ad oggi ci sono stati diversi incontri sindacali e al Ministero dello Sviluppo Economico che non danno esito.
Micron vuole, di fatto, lasciare l’Italia abbandonando al loro destino 419 famiglie subito e scippando tutto il know how creato negli anni da ingenieri, fisici, matematici e tecnici italiani.

In queste ore, per sensibilizzare i politici e` in corso un Twitter storm. Alcuni prossimi licenziati e amici stanno twittando #casomicron a ripetizione. In questo momento #micron e #casomicron sono tra i trend topic secondo PokeDem.

Invito chiunque voglia aiutare a mantenere la tecnologia in Italia a dare una mano!

Ringrazio il nostro lettore M.M. per la segnalazione